Post 11- Caso studio: efficacia del trattamento manipolativo osteopatico su un campione di dipendenti portuali.

A partire da Febbraio 2023 sono stati avviati cicli di trattamenti osteopatici per i dipendenti di un importante terminal portuale.

Tenuto conto che i disturbi più frequenti a carico dei dipendenti (gruisti, carrellisti, rallisti, foreman e mansione d’ufficio) interessano la colonna cervicale, lombare e gli arti superiori (1), e che il dolore percepito viene suddiviso in cronico o acuto a seconda del tempo di insorgenza (2), il programma terapeutico è stato così impostato:

- dolore acuto (presente da meno di 3 mesi): n. 3 trattamenti per ciascuno, a cadenza settimanale della durata di 45’ a seduta;

-  dolore cronico (presente da più di 3 mesi): n. 7 trattamenti per ciascuno, a cadenza settimanale della durata di 45’ a seduta.

 

Durante il programma terapeutico, la frequenza delle sedute, che all’inizio era a cadenza settimanale, è diminuita in base alla reazione dei dipendenti al trattamento, diventando bi-settimanale o più. Nel periodo che intercorreva tra una seduta e l’altra è stato consigliato ai dipendenti di svolgere una serie personalizzata di esercizi attivi da compiere a casa quotidianamente in pochi minuti.

 

Il numero delle sedute di trattamento rispetta le evidenze scientifiche del trattamento manipolativo osteopatico in relazione ai diversi tipi di dolore (3-4).

Il numero di dipendenti ai quali è stato effettuato questo tipo di programma terapeutico è di 33.

 

Tutti i dipendenti visitati hanno presentato almeno un dolore di tipo cronico, quindi presente da più di 3 mesi, che è stato analizzato attraverso un’anamnesi e confermato dalla presenza di esami strumentali (qualora il dipendente ne avesse effettuati in passato).

Nessuno dei dipendenti presentava un dolore di tipo acuto.

Al momento della prima e dell’ultima visita è stato chiesto di compilare due questionari:

il primo questionario (Numeric Pain Rating Scale, NRS) prevede una scala unidimensionale a 10 punti che valuta l’intensità del dolore; il paziente indica l’intensità del proprio dolore disegnando un cerchio sul numero che meglio lo descrive. La scala è composta da una linea orizzontale con un intervallo da 0 a 10, i quali corrispondono rispettivamente a “nessun dolore” e “peggior dolore immaginabile”. (5)

Lo studio è stato concepito per valutare l’efficacia di interventi terapeutici mirati nella gestione del dolore cronico e nel miglioramento della qualità della vita, due fattori strettamente connessi al benessere fisico e psicologico dei lavoratori e, in ultima analisi, alla loro produttività. I dati raccolti sono stati analizzati per individuare i risultati, le criticità, i limiti e le implicazioni pratiche di questa iniziativa.

 

Intervento

I dipendenti sono stati sottoposti a trattamenti manipolativi osteopatici individualizzati, svolti da un unico terapista. Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) è una terapia manuale, i cui principali principi filosofici affermano che gli esseri umani sono un'unità composta da corpo, mente e spirito, capace di autoguarirsi, autoregolarsi e mantenere la salute interagendo con l'ambiente; l’OMT incorpora tecniche manuali di diagnosi e trattamento secondo principi prestabiliti, come l'interrelazione tra struttura e funzione, autoregolazione e omeostasi intrinseche e concetto di unità del corpo (7-8).

Inoltre sono stati consigliati brevi esercizi personalizzati da svolgere a casa, con lo scopo di:

-Mostrare efficacia nel migliorare la mobilità: gli esercizi personalizzati consentono ai pazienti di recuperare gradualmente la funzionalità, migliorando la forza muscolare, la flessibilità e l'equilibrio.

-Prevenzione delle Ricadute: mantenere un’attività fisica regolare aiuta a prevenire la ricomparsa del dolore, favorendo un miglioramento a lungo termine.

-Supporto Psicologico: la pratica autonoma degli esercizi può aumentare la sensazione di controllo del paziente sul proprio corpo, riducendo ansia e percezione del dolore

 

Popolazione

All’interno dello studio sono stati inclusi adulti di entrambi i sessi (di età maggiore o superiore a 18 anni).

Età media: 45 anni

M: 30; F: 3

 

Risultati: 10 dipendenti su 33 hanno mostrato miglioramenti significativi sull’intensità del dolore, in particolare passando rispettivamente da un dolore:

- iniziale 6 e finale 3 (2 dipendenti)

- iniziale 7 e finale 3

- iniziale 8 e finale 2

- iniziale 8 e finale 3

- iniziale 5 e finale 2 (2 dipendenti)

- iniziale 7 e finale 2

- iniziale 10 e finale 0

- iniziale 9 e finale 4

 

15 dipendenti su 33 hanno mostrato comunque un miglioramento sull’intensità di dolore, anche se minore:

 

- iniziale 2 e finale 1 (2 dipendenti)

- iniziale 7 e finale 5

- iniziale 8 e finale 7 (3 dipendenti)

- iniziale 8 e finale 5

- iniziale 6 e finale 5 (2 dipendenti)

- iniziale 5 e finale 3 (2 dipendenti)

- iniziale 6 e finale 4

- iniziale 4 e finale 3

- iniziale 8 e finale 6

- iniziale 9 e finale 8

 

3 dipendenti su 33 hanno mantenuto lo stesso punteggio d’intensità di dolore:

 

-iniziale 6 e finale 6

-iniziale 5 e finale 5 (2 dipendenti)

 

5 dipendenti su 33 hanno mostrato peggioramenti sull’intensità di dolore:

- iniziale 5 e finale 8

- iniziale 6 e finale 7 (2 dipendenti)

- iniziale 2 e finale 4

- iniziale 3 e finale 6

 

Quindi calcolando le percentuali dell’intensità di dolore dei dipendenti:

il 30,30% ha mostrato miglioramenti significativi,

il 45,45% ha mostrato miglioramenti meno netti,

il 9,09% ha mostrato punteggi uguali,

 il 15,15% ha mostrato peggioramenti.

 

Il secondo questionario (Musculoskeletal Health Questionnaire, MSK-HQ) è una breve auto-valutazione che consente alle persone con patologie muscolo-scheletriche di riferire i propri sintomi, quindi determinare la qualità della vita in modo standardizzato.

Il questionario permette ai pazienti e agli operatori di monitorare le risposte ai trattamenti e i progressi ottenuti nel tempo.

Il questionario MSK-HQ comprende un’ampia serie di dati relativi alla salute: è composto da 14 items, tra cui sintomi, funzioni fisiche, lavoro, attività quotidiane, benessere fisico, fiducia nella gestione del dolore, comprensione della condizione e attività sociali. Ad ogni item è attribuito un punteggio che va da “non del tutto” a “molto severo” (Non del tutto- Leggermente-Moderatamente-Abbastanza severo-Molto severo). (6)

Mettendo a confronto la scala di valutazione iniziale e finale dei dipendenti si può evincere che:

 

1)     Dolore/ rigidità durante il giorno:

Miglioramenti: 20           (60,61%)

Condizioni iniziali: 9      (27,27%)

Peggioramenti: 4             (12,12%)

 

2)     Dolore/ rigidità durante la notte:

Miglioramenti: 15           (45,45%)

Condizioni iniziali: 15    (45,45%)

Peggioramenti: 3             (9,09%)

 

3)     Cammino:

Miglioramenti: 24           (72,73%)

Condizioni iniziali: 7      (21,21%)

Peggioramenti: 2             (6,06%)

4)     Lavarsi/vestirsi:

Miglioramenti: 23           (69,70%)

Condizioni iniziali: 7      (21,21%)

Peggioramenti: 3             (9,09%)

5)     Livello di attività fisica:

Miglioramenti: 22           (66,67%)

Condizioni iniziali: 4      (12,12%)

Peggioramenti: 7             (21,21%)

6)     Lavoro/routine quotidiana:

Miglioramenti: 20           (60,61%)

Condizioni iniziali: 10    (30,30%)

Peggioramenti: 3             (9,09%)

 

7)     Attività sociali e Hobby:

Miglioramenti: 19        (57,58%)

Condizioni iniziali: 12 (36,36%)

Peggioramenti: 2          (6,06%)

 

8)     Bisogno di aiuto:

Miglioramenti: 15        (45,45%)

Condizioni iniziali: 15 (45,45%)

Peggioramenti: 3          (9,09%)

9)     Sonno:

Miglioramenti: 16         (48,48%)

Condizioni iniziali: 12  (36,36%)

Peggioramenti: 5           (15,15%)

 

10)  Stanchezza o basse energie:

Miglioramenti: 20          (60,61%)

Condizioni iniziali: 10   (30,30%)

Peggioramenti: 3            (9,09%)

 

11)  Benessere emozionale (percezione ansia o basso umore):

Miglioramenti: 17          (51,52%)

Condizioni iniziali: 14   (42,42%)

Peggioramenti: 2            (6,06%)

 

12)  Comprensione delle proprie condizioni e qualsiasi trattamento in corso:

A tutti i dipendenti è stata spiegata la propria condizione fisica e patologica in accordo con gli esami strumentali presentati.

 

13)  Confidenza nell’essere capace a gestire i tuoi sintomi (valutazioni al contrario rispetto alle precedenti)

Miglioramenti: 21         (63,64%)

Condizioni iniziali: 9    (27,27%)

Peggioramenti: 3           (9,09%)

 

 

 

 

14)  Impatto complessivo (quanto ha infastidito la sintomatologia)

Miglioramenti: 24        (72,73%)

Condizioni iniziali: 7   (21,21%)

Peggioramenti: 2          (6,06%)

 

Quindi:

il 59,69% dei punti analizzati presenta miglioramenti, il 30,54% mantiene la condizione iniziale, il 9,80% presenta peggioramenti.

All’interno del questionario la quantità di attività fisica è stata monitorata in base al numero di volte in cui il dipendente avesse svolto 30 minuti o più di attività in una settimana. Sono inclusi sport, esercizi, camminata veloce, ciclismo; non sono inclusi lavori domestici o sforzi sul lavoro.

10 dipendenti hanno aumentato i giorni di attività fisica settimanale, 17 dipendenti hanno mantenuto gli stessi giorni di attività fisica settimanale, 6 dipendenti hanno diminuito i giorni di attività fisica settimanale.

 

DISCUSSIONE

Variabilità dei risultati

I dati mostrano una risposta eterogenea ai trattamenti, con una minoranza di partecipanti che ha riportato peggioramenti. Questo potrebbe essere attribuibile a:

  • Differenze individuali nella percezione e gestione del dolore.

  • Fattori esterni, come lo stile di vita o la tipologia di lavoro svolto.

Limiti metodologici

  • Assenza di gruppo di controllo: non è stato possibile confrontare i risultati con un gruppo che non ha ricevuto trattamenti.

  • Campione ristretto: il numero di partecipanti è limitato, riducendo la significatività statistica dei risultati.

  • Valutazioni soggettive: la dipendenza da questionari autocompilati introduce un potenziale bias.

  • Assenza analisi anni lavorativi: non sono stati confrontati la quantità degli anni lavorativi di ciascun dipendente in relazione ai dati raccolti.

 

Implicazioni pratiche per le aziende

Lo studio rappresenta un esempio concreto di come interventi mirati possano migliorare il benessere dei dipendenti e, di conseguenza, l’efficienza aziendale.

Benefici osservati

  • Riduzione del dolore cronico: Può contribuire a una diminuzione delle assenze per malattia.

  • Miglioramento della qualità della vita: Può aumentare la motivazione e la produttività sul lavoro.

  • Modello replicabile: Altre aziende potrebbero adottare iniziative simili per promuovere la salute del personale.

Considerazioni economiche

Investire nella salute dei dipendenti, sebbene comporti costi iniziali, può portare a risparmi significativi nel lungo termine, grazie alla riduzione di infortuni, turnover e cali di produttività.

 

Conclusioni e raccomandazioni

Questo studio evidenzia il potenziale positivo dei trattamenti osteopatici nella gestione del dolore cronico e nel miglioramento della qualità della vita dei dipendenti. Tuttavia, è necessario affrontare alcune criticità per ottimizzare l’efficacia di tali programmi:

1.      Includere un gruppo di controllo: Per validare i risultati ottenuti.

2.      Espandere il campione: Coinvolgere un maggior numero di partecipanti per migliorare la rappresentatività dei dati.

3.      Monitorare gli effetti a lungo termine: Valutare la sostenibilità dei benefici ottenuti.

4.      Integrare valutazioni oggettive: Come test funzionali o analisi biomeccaniche.

5.      Migliorare l’engagement: Attraverso incentivi e strategie motivazionali.

 

Questa esperienza rappresenta un punto di partenza per promuovere un cambiamento culturale all’interno delle aziende, valorizzando il benessere dei dipendenti come elemento centrale del successo organizzativo.

 

 

Bibliografia

 

1)     Krishna, O. B., Maiti, J., Ray, P. K., Mandal, S. (2014). Assessment of Risk of Musculoskeletal Disorders among Crane Operators in a Steel Plant: A Data Mining–Based Analysis; Human Factors and Ergonomics in Manufacturing & Service Industries 00 (0) 1–14.

2)     De Williams A. C.., Craig, K. (2016). Updating the definition of pain. Pain. 1-14.

3)     Haller, H., Lauche, R., Cramer, H., Rampp, T., Saha, J. F., Ostermann, T., Dobos, G. (2016). Craniosacral Therapy for the Treatment of Chronic Neck Pain A Randomized Sham-controlled Trial.

4)     Franzetti, M., Dries, E, Stevens, B., Berkowitz, L., Sheldon, C., (2021). Support for osteopathic manipulative treatment inclusion in chronic pain management guidelines: a narrative review; J Osteopath Med; 121(3): 307–317.

5)     Williamson, A., Hoggart, B. (2005). Pain: a review of three commonly used pain rating scales. J Clin Nurs. (7):798-804.

6)     Scott, D. I. C., McCray, D. G., Lancaster, P. G., Foster, P. N. E., Hill, D. J. C. (2020). Validation of the Musculoskeletal Health Questionnaire (MSK-HQ) in primary care patients with musculoskeletal pain. Semin Arthritis Rheum. 50(5):813-820.

7)     Baroni, F., Ruffini, N., D’Alessandro, G., Consorti, G., Lunghi, C. (2021). The role of touch in osteopathic practice: A narrative review and integrative hypothesis. Complementary Therapies in Clinical Practice, 42: 1-8.

8)     Kuchera, M. L. (2007). Applying osteopathic principles to formulate treatment for patients with chronic pain. J Am Osteopath Assoc, 107.

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