Post 12- Il trattamento manuale delle cicatrici: un approccio terapeutico basato sull'evidenza
Le cicatrici sono l’esito fisiologico del processo di guarigione della cute, conseguente a danni o lesioni di tipo meccanico, da ustione, da intervento chirurgico, per agente chimico o biologico, per malattie cutanee di lunga durata. (1) Una guarigione ottimale conduce ad un esito maturo e ben cicatrizzato, il quale non va oltre l'area originale del danno ed esteticamente appare nella norma. I fattori che aumentano il rischio di cicatrici patologiche come ipertrofiche, atrofiche e cheloidi, sono: l'età, la localizzazione anatomica, il tipo di trauma e fattori specifici del paziente durante la guarigione delle ferite.
Le cicatrici patologiche manifestano bassa resistenza alla trazione, irregolarità del pigmento, aumento del tessuto in tensione e alterazione della sensibilità; sono spesso accompagnate da dolore prurito e contratture muscolari. Talvolta, a causa di disturbi nel processo di fibrosi si sollevano al di sopra della superficie della pelle, oltre l'area originale del danno (1,2).
Qualsiasi disfunzione nel processo di guarigione delle ferite può portare a un'eccessiva formazione di tessuto cicatriziale: nonostante i continui progressi, i pazienti che subiscono interventi chirurgici spesso rimangono con limitazioni funzionali persistenti e sintomatologia. (3)
L’aspetto estetico delle cicatrici può avere un'influenza negativa sui fattori psicosociali del paziente, provocando malessere e mancata accettazione della cicatrice e di sé stessi. In situazioni critiche, i pazienti vedono la cicatrice come un elemento antiestetico del loro corpo che limita il loro funzionamento. (12)
L’inevitabile conseguenza associata ad una cicatrice post-operatorie è l’aderenza tissutale: si verifica dopo ogni intervento addominale, ma la maggior parte è clinicamente silente. Questo tipo di cicatrice non si limita a coinvolgere la pelle, ma anche l'incisione, si lega alle cellule del tessuto viscerale operato, fino a creare aderenze con l’organo e tra gli organi. Inoltre, a causa dell'elevata concentrazione di terminazioni nervose nella fascia viscerale, può sensibilizzare i tessuti circostanti e provocare riflessi viscerosomatici (10-11)
Ad esempio, le aderenze post-operatorie da parto cesareo aumentano in modo significativo il dolore addominale cronico, l'ostruzione intestinale e l'infertilità, oltre al dolore lombare attraverso la relazione anatomica tra la fascia sacro-recto-genito-vesico-pubica e la cicatrice (13). Statisticamente le aderenze intraddominali post parto cesareo si verificano con un tasso del 7%, fino al 68% post cesareo ripetuto. (4)
Come si forma una cicatrice?
Il normale processo di guarigione delle ferite è uno stato di equilibrio strettamente controllato tra il processo di disintegrazione della struttura del tessuto danneggiato e la riparazione dello stesso, che consiste nella sintesi e nella formazione di una nuova struttura. Nel processo sono coinvolti mediatori, cellule del sangue, matrici extracellulari e cellule parenchimali. L'aumento dell'attivazione e della migrazione dei fibroblasti nel letto della ferita, la regolazione della deposizione della matrice extracellulare e la sua contrazione sono responsabili della corretta guarigione della pelle. (5)
Durante la guarigione della ferita si distinguono quattro fasi che si sovrappongono nel tempo: la prima fase, che si verifica immediatamente dopo il danno, è quella dell'emostasi. La seconda fase è quella infiammatoria, che dura da 24 a 72 ore e può prolungarsi da 5 a 7 giorni. Dopo 1 fino a 3 settimane dopo il danno, si verifica una fase di proliferazione e riparazione del tessuto danneggiato che dura circa 3-4 settimane. Nella quarta fase avviene il rimodellamento, che può durare da 3 settimane a diversi anni. (6)
Trattamento
Esistono molti metodi di trattamento che possono ridurre le cicatrici da trauma e post intervento chirurgico. I metodi fisici comprendono: terapia manuale, pressione appropriata, taping, crioterapia, dermoabrasione, radiazioni, laserterapia, metodi farmacologici e tecniche chirurgiche. I cosmetologi si concentrano sui problemi estetici delle cicatrici, mentre i terapisti manuali si occupano del dolore e delle limitazioni funzionali causate dalle lesioni dei tessuti e dalle cicatrici. Lo scopo della gestione fisica delle cicatrici si concentra principalmente sulla prevenzione di un processo di guarigione anomalo della pelle. (7-8).
Il trattamento manuale delle cicatrici è un approccio terapeutico che prevede tecniche di massaggio e manipolazione per migliorare la mobilità del tessuto cicatriziale, riducono il dolore e prevengono la formazione di aderenze profonde. Questo tipo di trattamento può essere eseguito da professionisti della salute, come fisioterapisti o osteopati, e può essere appreso per un auto-trattamento.
La terapia manuale per essere efficace richiede l'applicazione di stimoli fisiologici adeguati alla fase di guarigione della ferita: il massaggio cicatriziale a dosaggio corretto è una forma di riabilitazione che tramite trazione e stiramento rimodella il tessuto cicatriziale utile per recuperare la mobilità e la forza del tessuto danneggiato; se a dosaggio troppo elevato può scatenare una nuova infiammazione, mentre a dosaggio troppo basso può favorire l’insorgenza di aderenze e riduzione di elasticità (8-9).
Gli stimoli meccanici della terapia manuale influenzano il corpo grazie alla meccanotrasduzione, la quale descrive la capacità di una cellula di percepire attivamente, integrare e convertire gli stimoli meccanici in segnali biochimici. Ogni stimolo causa cambiamenti intracellulari, come la concentrazione di ioni, l'attivazione di vie di segnalazione e la regolazione trascrizionale.
Perciò l'obiettivo delle tecniche manuali applicate terapeuticamente non è solo quello di allungare meccanicamente le fibre di collagene, ma anche di influenzare direttamente i processi biologici delle cellule attraverso un'adeguata stimolazione.
Risulta quindi utile a scopo terapeutico apprendere dal paziente alcune tecniche di automassaggio da utilizzare tra le sedute, in quanto migliorano lo stato di dolore, l’elasticità del tessuto e il rapporto con il proprio corpo.
Conclusioni
Il trattamento manuale delle cicatrici è un approccio sicuro ed efficace per migliorare la qualità della vita di chi soffre di problematiche legate al tessuto cicatriziale. Con il supporto dell’evidenza scientifica, è possibile affermare che la combinazione di trattamenti professionali e tecniche svolte autonomamente offre risultati significativi in termini di funzionalità, estetica e benessere generale.
Inoltre, integrare prodotti topici e tecnologie avanzate può potenziare ulteriormente i benefici del trattamento. Consultare un professionista qualificato rappresenta il primo passo verso una gestione efficace.
Bibliografia
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3) Gianatasio C, Abrouk M, Waibel JS. (2021) Treatment approaches for treatinghypertrophic scars and keloids. Dermatol Rev.2(1):11-22
4) Elprince M, Taha OT, Ibrahim ZM, et al. (2021) Prediction of intraperitonealadhesions using striae gravidarum and scar characteristics in womenundergoing repeated cesarean sections. BMC Pregnancy Childbirth. ;21(1):286
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10) Foster DS, Marshall CD, Gulati GS, Chinta MS, Nguyen A, Salhotra A, Ellen Jones R, Burcham A, Lerbs T, Cui L et al. (2020). Elucidating the fundamental fibrotic processes driving abdominal adhesion formation. Nat Commun;; 11: 4061
11) Stecco C, Pirri C, Fan C, Giordani F, Stecco I, Foti C, De Caro R. (2019). Dermatone and fasciotome. Clinical Anatomy.; 32(7): 896-902.
12) Brown BC, McKenna SP, Siddhi K, McGrouther DA, Bayat A. (2008) The hidden cost of skin scars: Quality of life after skin scarring. J Plast Reconstr Aesthet Surg. ;61(9):1049–1058
13) Bordoni B, Zanier E. (2014). Skin, fascias, and scars: symptoms and systemic connections Introduction: definition of skin and fascia. J Multidiscip Heal.; 7: 11-24.